I laghi di Palanfrè in Valle Vermenagna

Cari amici, questo articolo mi emoziona particolarmente, perchè oggi vi porterò in uno dei miei luoghi del cuore…i laghi di Palanfrè, nella val Grande della Valle Vermenagna. Avete presente quei posti che conoscete a memoria e potreste fare ad occhi chiusi tanto che ne avete calpestato il terreno? Ecco, per me i laghi sono uno di quelli. Partiamo?

Prima però… non dimenticate di iscriverti al mio diario di valle!

Il trekking: descrizione tecnica

Partiamo dalla descrizione più tecnica del percorso: questo è un giro ad anello con partenza da Palanfrè, piccola e splendida frazione di Vernante, sempre al cospetto dell’imponente monte Frisson. La lunghezza è di circa 12 km, e il dislivello di 840 metri. Il paesaggio è vario, e attraversa diverse realtà come zone pascolive, boschi, pietraie e seniteri.

Il monte Frisson

Il monte Frisson è la cima più amata dagli abitanti di Vernante. Nonostante sia alta 2637 metri, non ha nulla da invidiare ad altre cime ben più alte, poichè la sua conformazione rocciosa, la sua sagoma aspra e la sua rilevanza rispetto alle cime che la affiancano, lo rendono imponente e maestoso, e simbolo del paese e della “Val Granda”. E’ anche per questo che non potevo fare a meno di inserirlo tra i protagonisti delle magliette sportive “Montanha” del mio negozio.

(Non abbattetevi, il negozio delle valli riaprirà molto presto e potrete tornare a sbirciare tra gli articoli vecchi e nuovi!)

Il trekking

Verso il vallone degli Arbergh

Siamo a novembre e, sebbene io abbia fatto questo trekking mille volte, è la mia prima volta in autunno. Anche in questa stagione il paesaggio mi riempie il cuore: i colori più accesi hanno invaso la faggeta e  i boschi circostanti, e il fresco mi rigenera mente e cuore. Sono le 9.00 e parto dal borgo abitato di Palanfrè, a 9 km da Vernante. È da questa frazione che proviene metà della mia famiglia, e per forza di cose qui è rimasto un pezzo di me…ma questa è un’altra storia. La camminata comincia dolce, e in pochi metri mi trovo dentro ad una splendida faggeta, tutelata dal 1979. C’è un silenzio piacevole, è la Natura che stanca si prepara ad addormentarsi per l’inverno. Quando il bosco si apre troviamo di fronte a noi “Gias Piamian”.

Il Vallone degli Arbergh

La camminata ora si fa più ripida, attraverso un sentiero immerso nel vallone degli Arbergh. Nonostante questo venga tradotto in italiano “Alberghi”, siamo in uno di quei casi in cui un termine viene grossolanamente italianizzato mutando il significato di partenza. Gli “Arbergh” non erano gli alberghi, bensì le zone pascolive che ospitavano le mandrie di mucche.

Continuando per il ripido sentiero e ammirando la natura circostante dai colori sgargianti, improvvisamente il freddo si fa più rigido, e sul terreno inzio a vedere un sottile strato di ghiaccio. Facendo attenzione proseguo, fino a che mi trovo di fronte ai cartelli che danno inizio all’anello. A destra i laghi del Frisson, a sinistra il lago degli Arbergh. Io decido di andare a sinistra e riprendo l’ascesa.

Ti ricordo che questo trekking lo consiglio anche insieme a Pietro di “VivoeCammino”! Scopri gli altri trekking consigliati in Valle Vermenagna:

L’arrivo al lago degli Arbergh

Dopo aver attraversato il fiume e aver proceduto sull’altro versante (come indicato perfettamente dalle tacche rosse e dalle paline), il percorso continua fino al raggiungimento della prima tappa: lo splendido Lago degli Arbergh.

Una spolverata di neve rende il panorama suggestivo e nuovo. Il freddo oggi non mi permette di stare a contemplarlo troppo a lungo, ma in estate trascorro sempre una buona mezz’ora a meditare davanti a questo spettacolo. Il tempo di intonare due note (è più forte di me, in montagna mi viene ancora più voglia di cantare) e poi proseguo nel mio cammino.

I laghi del Frisson

Ora comincia tutta una traversata sulla destra sempre al cospetto del monte Frisson. Questo passaggio è il più complicato: la camminata ora avviene su pietroni e roccette, nulla di difficile ma oggi c’è uno strato di neve che rende le pietre scivolose, e delle chiazze di ghiaccio qua e là. “Tensiun!” (Attenzione!) mi ripeto più volte. Dopo alcuni chilometri il mio sguardo si rinnova un’altra volta: sono arrivata al laghetto inferiore del Frisson.

Questo tempo un po’ spettrale lo rende molto suggestivo, e guardando a valle la vista è impagabile. La strada poi prosegue fino a un cartello dove, svoltando a destra si procede per il passo della Mena che oggi non farò, e svoltando a sinistra si prosegue in 10 minuti fino al Lago superiore del Frisson. Questo è lo stesso sentiero che porterebbe anche alla cima. Ed eccomi giunta al punto finale di questo trekking!

Il ritorno

Una volta tornata al lago inferiore, c’è un sentiero diretto che porta al bivio dei laghi, senza dover tornare al lago degli Arbergh. Procedo lungo la strada del ritorno, trovando sul percorso ancora la fontana delle Reine e il gias Vilazzo, e una volta giunta al bivio dei laghi proseguo sulla strada del ritorno. La temperatura torna a farsi più piacevole e il cielo qui è più sereno.

Che dire…anche in autunno questo giro non mi ha delusa, anzi! Mi ha regalato una nuova prospettiva: è sempre utile, nella vita, guardare la stessa cosa da angolazioni diverse…potremmo scoprire dei dettagli che fanno la differenza.

Grazie di cuore per aver fatto questo viaggio insieme a me!

Vi invito a seguirmi su Instagram per assaporare questa camminata anche in video…le emozioni non mancheranno, ve lo prometto! Volete farmi sapere se avete già provato questo trekking? Scrivetemelo qui sotto nei commenti…sarà un piacere per me leggervi! 

Vi auguro un buon proseguimento, noi ci vediamo sempre qui tra 2 settimane, e tutti i giorni su Instagram…perchè non dimenticatelo mai:

LA BELLEZZA È TUTTA QUI. 

 

Michela

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