Trekking alla scoperta
della Valle Maira

Ben tornati sul mio blog! Oggi voglio raccontarvi di un trekking alla scoperta della Valle Maira, ma non uno qualsiasi! Sto parlando di una camminata intrapresa con camminatori provenienti da tutta Italia!

La Valle Maira è tutta da scoprire, ed è una meta ambita anche dalle persone che provengono dal resto dell’Italia e dall’estero. Pronti per questa avventura insolita? 

Intanto vi invito ad iscrivervi al mio DIARIO DI VALLE, per ricevere spunti interessanti e curiosità sulle valli occitane!

Escursioni guidate in Valle Maira

Non è raro che vengano organizzate delle escursioni in Valle Maira: questo è un territorio molto apprezzato sia dai residenti sia dai turisti: la sua natura più selvaggia e di contemplazione, la storia che traspare dalle borgate, il tempo che sembra essersi fermato, sono solo alcune delle ragioni per cui la Valle Maira viene spesso scelta come meta di viaggio. Qui ci sono le cime più belle e più maestose, molto amate dagli escursionisti più esperti, ma non solo! Le escursioni guidate spesso attraversano quelli che si chiamano “percorsi occitani” e che permettono di attraversare la valle, passando di borgata in borgata, completamente a piedi! Un modo alternativo e suggestivo per scoprire le bellezze della valle, adatto anche ai principianti, e ricco di sfumature.

La mia partecipazione alla gita

La gita che vi sto per raccontare è stata organizzata da Maurizio Barbagallo, un professionista del settore che risiede in Toscana ma ha origini in Val di Susa, e da sempre è un grande appassionato della Valle Maira: ogni anno infatti organizza una gita di più giorni, per scoprire le borgate della valle attraverso i paesaggi, i piatti locali, l’arte, la storia e la musica. Tra le varie tappe è inclusa anche Elva, e per questa giornata sono stata invitata proprio da lui per un mio contributo: riprenderò la loro esperienza per poi pubblicarla sulla mia pagina “Michela nelle valli” e la sera terrò un concerto con altri due musicisti presso la Locanda di Elva.

L’escursione: destinazione Elva

L’escursione per me comincia da San Martino superiore, dove incontro Maurizio e i miei compagni di viaggio: da subito sono molto emozionata, perchè ho davanti a me persone provenienti da tutta Italia! Chi dalla Valtellina, chi dalla Sardegna, chi da Caserta, chi dal Trentino, chi dall’Emilia…è uno spettacolo di accenti che si sovrappongono e mi dimostrano ancora una volta quanto l’Italia sia bella proprio per tutte le sue differenze. 

Durante il viaggio verso Elva inizio a parlare con loro: sono molto curiosi, mi fanno domande sulla questione occitana, sulla lingua, sulla valle Maira, e sulla mia scelta di lavorare per la promozione del mio territorio. È una giornata molto ricca di scambi culturali, di risate e di sane prese in giro che da bravi italiani ci facciamo sempre tra una regione e l’altra. È incredibile quanto un cammino e un insieme di persone possano tirare fuori dei discorsi così ricchi di sostanza vera.

Guarda il video in cui intervisto i partecipanti all’escursione!

La prima tappa

Dopo qualche chilometro facciamo una tappa: qui chi vuole può lasciare lo zaino e prepararsi per un’ascesa un po’ più impegnativa: il monte Bettone. Per dei principianti può sembrare un po’ ostica per lo strapiombo che si apre intorno e per il dislivello un po’ più accentuato. Qualche impavido decide comunque di provarci, e una volta giunti in cima il panorama è qualcosa di incredibile: tutte le cime più belle della Valle Maira sono lì davanti ai nostri occhi: il Chersogno, il Pelvo d’Elva, il Camoscere, la Marchisa…uno spettacolo. Una foto di gruppo come testimonianza dell’arrivo, e poi si scende a recuperare gli altri. 

La seconda tappa

Una volta ripartiti non ci fermiamo più fino a che non arriviamo al Colle San Giovanni, e alla famosa “Fremo cuncunà”. Anche i nostri amici camminatori la conoscono, e non vedono l’ora di scattarsi una splendida foto con effetto assicurato da mandare ai loro cari lontani. Quasi tutti mi chiedono il significato del termine: spiego loro che questo significa “Donna accovacciata”, probabilmente per la forma di quella roccia. Maurizio invece ne aveva sentito un’altra versione, decisamente meno piacevole: si dice che in tempi passati, quando delle donne non erano più in grado di dare alla vita dei figli o comunque avevano dei problemi fisici, venivano buttate giù da questa roccia dopo essere state fatte accovacciare. Non sarebbe una cosa tanto strana: la storia sa che queste cose accadevano…comunque preferisco pensare alla versione più piacevole.

L’arrivo a Elva

Dopo le foto di rito e un pranzo al sacco, siamo pronti per ripartire e percorrere l’ultimo tratto della giornata: quello fino a Elva. Dopo nemmeno un’ora eccoci a borgata Serre, quella principale. Qui risiede la famosa parrocchiale ricca degli splendidi affreschi di Hans Clemer e l’interessante Museo dei Capelli. Ora ci raggiunge Donatella, un’esperta guida turistica e non solo, originaria della Valle Maira. Il pomeriggio prosegue così con una splendida visita guidata nei due siti citati prima…ma di questi vi parlerò in un altro articolo: meritano uno spazio tutto loro perchè sono davvero due perle della valle.

Intanto però, c’è un altro museo che potrebbe interessarvi…quello a cielo aperto in Valle Grana! Date un’occhiata, potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa!

La serata e il concerto

Ed eccoci alla fine della giornata: stanchi ma felici, andiamo a cenare nella Locanda di Elva. Io concludo con un buon caffè, ne ho davvero bisogno perchè ora dovrò fare il mio concerto! Insieme a Simonetta (originaria di Elva, splendida ghirondista) e Giuseppe, nella versione “Quba Libre Trio”, teniamo uno spettacolo in cui raccontiamo la storia delle nostre valli attraverso la musica. Tra gli spettatori non ci sono solo i protagonisti della camminata, ma anche altri che si sono recati lì apposta per sentirci. Il concerto viene apprezzato molto: sono contenta di aver fatto aleggiare nell’aria ancora una volta la bellezza della nostra musica tradizionale.

Un’esperienza unica

La giornata è finita: io tornerò a casa mentre loro resteranno qui, e domani proseguiranno con il loro cammino alla scoperta della Valle Maira. Ho già detto a Maurizio che verrò volentieri anche il prossimo anno: è stata un’esperienza che mi ha arricchita, una giornata di scambio: io ho dato qualcosa a loro, e loro hanno fatto lo stesso con me. Non mi stancherò mai di dire che l’Italia è bella proprio perchè è varia, e perchè qualsiasi luogo si decida di visitare, lascerà sempre un’impronta dentro di noi. Sono orgogliosa di essere parte di questa piccola patria che si chiama Occitania, che risiede in una regione così bella che è il Piemonte, che fa parte di una patria splendida che è l’Italia. Spero che anche voi siate orgogliosi dei luoghi da cui provenite, sono un tesoro importante che ci rendono così splendidi agli occhi di tutti. 

Noi ci vediamo presto, un abbraccio!

Michela

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